Orazio De Ferrari - Museo dei Cappuccini Genova

Museo
dei CAPPUCCINI
Genova
MUSEO dei CAPPUCCINI Genova
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Orazio De Ferrari

Orazio De Ferrari
(Voltri, 1606 - Genova, 1657)
La Vergine Immacolata e i santi Antonio di Padova e Francesco
olio su tela; cm 300 x 176
 
Questa è una pala d’altare dipinta da Orazio De Ferrari, pittore che ebbe rapporti privilegiati con l’ordine dei frati cappuccini, tanto che, a partire dagli anni ’40 del seicento, produsse una fitta sequenza di pale d’altare destinate alle chiese dei Cappuccini.
Il dipinto proviene dalla chiesa dei Cappuccini di Genova Pontedecimo e raffigura l’Immacolata con i santi Antonio da Padova e Francesco. Per la stessa chiesa Orazio esegue anche la Crocifissione, unica opera della sua produzione “cappuccina” ad essere firmata.
A ulteriore dimostrazione dello stretto rapporto con i cappuccini,  va ricordato che nel testamento del pittore, rogato poco prima della sua morte avvenuta in seguito alla terribile pestilenza che colpì Genova nel biennio 1656/57, si dispone la restituzione ai Cappuccini di una somma, probabilmente un acconto ricevuto per un’opera destinata a non vedere la luce.
Una curiosità legata a questa tela, destinata proprio all’altare maggiore della chiesa di Pontedecimo, è che venne dotata di un apparato meccanico per utilizzarla nella pia pratica delle “scoperture” per svelare, in occasione di determinate festività, una statua, dedicata anch’essa alla Vergine Immacolata.
L’opera mostra la Madonna Immacolata al centro della composizione, sostenuta da una coltre di nuvole che la separano dalla terra ponendola verso il cielo, dove numerosi angioletti in festa, teatralmente disposti, sono pronti ad accoglierla in gloria. In basso vi sono i due frati francescani, il fondatore San Francesco d’Assisi sulla destra e Sant’Antonio da Padova a sinistra, che, dalla dimensione terrena, venerano la Vergine.
Tra le bellezze presenti nel dipinto, considerato tra i più importanti nella produzione dell’artista, sicuramente va sottolineato il volto, quasi parlante, del Santo di Padova, che sembra dialogare con lo spettatore invitandolo con la mano a portare lo sguardo verso la Vergine, o i formidabili angioletti, che esprimono con le loro variegate pose, la gioia verso Maria Immacolata.
Secondo il pittore, il colore era un mezzo espressivo ancor più forte dell’impianto disegnativo, e ciò lo si può ben vedere nel sapiente utilizzo degli impasti, soprattutto nelle sfumature del rosso della veste di Maria, impreziosita dalle lacche, cui fa da raffinato contrappunto l’uso di grigi di madreperla nelle toppe della veste di San Francesco, o ancora nei lampi di colore, disseminati qua e là tra gli angioletti in festa, come a d esempio il viola e il giallo nelle fasce dei due di destra.
Per concludere vi invitiamo a portare lo sguardo sull’immaginario paesaggio della zona inferiore, costellato di riferimenti agli appellativi mariani, fra i quali troviamo la porta, la torre e la fonte.
Museo dei Cappuccini di Genova
Viale IV Novembre 5, 16121 Genova
(ingresso da Via Bartolomeo Bosco)
 
Telefono: +39 010 8592759
email: info@bccgenova.org
 sito internet: www.bccgenova.it

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