Pietro Francesco Guala - Museo dei Cappuccini Genova

Museo
dei CAPPUCCINI
Genova
MUSEO dei CAPPUCCINI Genova
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Pietro Francesco Guala

Pietro Francesco Guala
(Casale Monferrato, 1698 - Milano, 1757)
Martirio e gloria del beato Fedele da Sigmaringen
olio su tela; cm 240 x 169
Firmato e datato 1731
 
Il dipinto fa parte della collezione di pale d’altare provenienti dalle chiese cappuccine liguri esposte lungo lo scalone monumentale del Museo.
Proviene dalla chiesa del convento dei cappuccini di San Francesco in Genova Voltri, rappresenta il Martirio e gloria del Beato Fedele da Sigmaringen. L’artista è Pietro Francesco Guala, pittore di Casale Monferrato che firma e data l’opera (1731) sul bordo inferiore sinistro.
La tela giunse nella chiesa voltrese verosimilmente a seguito dei rapporti instaurati da un membro della comunità cappuccina genovese con il convento di San Ludovico di Casale Monferrato, dove Pietro Francesco Guala dipinse tra l’altro un’ancona di analogo soggetto, oggi dispersa.
Il dipinto s’inserisce pienamente all’interno del percorso artistico del Guala, costituendone uno degli esiti più elevati della prima maturità, sia per l’articolata impaginazione del soggetto, sia per la forza veicolata dalla stesura stessa della materia pittorica.
Nell’episodio ritratto dal Guala troviamo l’ancora Beato Fedele da Sigmaringen, martirizzato mentre la sua anima viene sollevata in gloria da avvolgenti figure di angeli. L’opera è infatti datata 1731, Fedele viene beatificato nel marzo del 1729, poi canonizzato il 29 luglio 1746.
L’esecuzione del dipinto e il suo arrivo a Voltri può inserirsi nell’ambito di un tentativo di divulgazione tra Piemonte e Liguria del culto dei “nuovi” santi o beati dell’Ordine dei Cappuccini: San Fedele da Sigmaringen è il terzo frate canonizzato dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, dopo san Felice da Cantalice e san Giuseppe da Leonessa.
Questo ha portato alla creazione di un’immagine d’immediata lettura sottolineata dalla crudeltà dei gesti dei manigoldi, che si contrappone al pathos mistico espresso dal volto dell’anima del religioso.
La gamma cromatica è dominata da toni bruni, tra i quali spiccano le zone costruite con vibranti tocchi chiari utilizzati per marcare meditati effetti luministici. Nella parte bassa del dipinto, dominata dal martirio di Fedele, i colori caldi sottolineano la scena cruenta, i movimenti e la forza dei tre manigoldi contrapposta alla figura inerte e abbandonata di Fedele col crocifisso in mano, che ritrova forza e luce nella parte alta dominata dalla sua gloria.
Museo dei Cappuccini di Genova
Viale IV Novembre 5, 16121 Genova
(ingresso da Via Bartolomeo Bosco)
 
Telefono: +39 010 8592759
email: info@bccgenova.org
 sito internet: www.bccgenova.it

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